Sperimentare in alcuni momenti ansia e preoccupazione per la nostra salute o quella delle persone a noi care è del tutto normale. L’ansia e la preoccupazione per la salute possono tuttavia diventare problematiche quando compromettono la nostra qualità di vita. Possono infine costituire un disturbo specifico quando si presentano in maniera continua ed eccessiva, e sintomi e sensazioni fisiche vengono interpretati come segnali di una malattia grave, caratterizzata da sofferenza, limitazione della propria autonomia o morte: cancro, infarto, ictus, sclerosi multipla, HIV, AIDS, SLA.
L’ansia e la preoccupazione possono essere innescate da molteplici fattori:
- sintomi fisici quotidiani, solitamente innocui, come l’accelerazione del battito cardiaco o il mal di testa
- situazioni che generano spavento
- riscontrare una ciste o un nodulo nel corpo
- avere a che fare con la malattia o la morte di un proprio caro
- notizie apprese alla televisione o lette sui giornali
- far visita a una persona cara in ospedale
- periodi particolarmente stressanti.
Alcune delle caratteristiche principali di tale disturbo sono:
- la preoccupazione continua per lo stato di salute e la paura di avere malattie fisiche
- l’assidua ricerca di rassicurazioni mediche e l’elevata frequenza di accertamenti medici e visite specialistiche, ripetuti nel tempo
- l’assidua richiesta di rassicurazioni ad amici e familiari sul fatto che le cose vadano bene
- i controlli ripetuti sul proprio corpo alla ricerca di segnali di una malattia grave che producono nel tempo un aumento della preoccupazione
- evitare o rinunciare ad attività piacevoli e comportarsi come se fosse presente una malattia grave
- evitare notizie, articoli e trasmissioni che parlano di salute o, al contrario, ricercarle assiduamente per poi spostare l’attenzione sulla presenza di eventuali segnali sul proprio corpo
- evitare di vedere persone malate o andare in posti (come gli ospedali) che potrebbero essere fonte di malattie
- sentirsi vincolati e profondamente condizionati dalla paura per la salute e dai comportamenti messi in atto.
QUANTO È DIFFUSA
L’ansia per la salute è un disturbo piuttosto comune. Ad esserne interessata in maniera significativa è una fetta di popolazione generale (sia uomini che donne) che va dal 3 al 10% mentre il 30% ne soffre occasionalmente. È un disturbo che può determinare la compromissione della qualità di vita dell’individuo e peggiorarne la situazione economica a seguito di un numero eccessivo di esami e visite mediche.
Le preoccupazioni per la salute possono avere un andamento discontinuo, con alti e bassi. Tuttavia se non trattato il disturbo può avere un decorso cronico e dare luogo a una sensazione costante di insicurezza e precarietà.
L’ansia per la salute può presentarsi da sola o accompagnare altre problematiche: disturbo di panico, disturbo ossessivo compulsivo, depressione.
CAUSE
Le ricerche degli ultimi anni hanno ipotizzato l’azione di diversi fattori che possono determinare una maggiore vulnerabilità al disturbo:
- fattori di tipo genetico
- fattori di tipo biologico
- esperienze difficili in età precoce e fattori di tipo ambientale, sociale ed educativo
- episodi di malattia e morte.
TRATTAMENTO
Sebbene esistano quasi 200 tipologie di trattamento, la psicoterapia che al momento presenta maggiori evidenze di efficacia è quella cognitivo-comportamentale, che negli ultimi anni ha prodotto interessanti risultati in riferimento a riduzione del disagio e incremento della qualità di vita.
Il trattamento comprende:
- La conoscenza dei meccanismi cognitivi e comportamentali e dei circoli viziosi che alimentano il problema e mantengono preoccupazione e ansia.
- La gestione dei comportamenti specifici e delle situazioni associate alle paure di malattia e morte.
- L’apprendimento di strategie per far fronte alla preoccupazione per la salute e ai timori di malattia e morte.
- L’acquisizione di strumenti per la gestione dell’ansia.
Le fasi del trattamento includono:
- La comprensione e l’analisi del problema al fine di indagarne la nascita, lo sviluppo, il mantenimento e come influenza la vita dell’individuo.
- Il confronto collaborativo su diagnosi, piano di trattamento e modalità specifiche dello stesso.
- Il trattamento vero e proprio e la condivisione di conoscenze, strumenti e strategie per il superamento e la gestione del problema.
- L’analisi, la verifica e il consolidamento dei risultati raggiunti.
Fonte: Leveni D., Lussetti M., Piacentini D. (2011) Ipocondria. Guida per il clinico e manuale per chi soffre del disturbo. Edizioni Erickson, Trento
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