Fobia o rifiuto scolare
La fobia o rifiuto scolare è un disturbo caratterizzato da forte ansia e paura legate all’andare a scuola e al rimanervi. L’individuo mette in atto comportamenti di evitamento e fuga dagli eventi che provocano in lui ansia, e questo gli permette di provare un senso di sollievo temporaneo: ma a lungo termine potrebbe riportare conseguenze in campo emotivo e sociale, nonché rischiare di compromettere le sue acquisizioni scolastiche, i rapporti familiari e le future esperienze lavorative.
Tale disturbo non ha nulla a che vedere con l’assenza non giustificata, in cui il motivo dell’assenza non è l’ansia ma, ad esempio, uno scarso interesse per la propria istruzione. Chi soffre di fobia scolare può manifestare un’eccessiva paura di andare a scuola e per questo non recarvisi affatto, o può andarci per poi chiedere di ritornare a casa poco dopo.
Studi della letteratura attestano che l’1-5% dei soggetti in età scolare può presentare il disturbo e che quest’ultimo si verifica più frequentemente in determinati momenti di cambiamento evolutivo (ad esempio, l’inserimento alle elementari o il passaggio alle medie), considerati momenti delicati.
Comportamenti problematici tipici e sintomi somatici principali che caratterizzano la fobia della scuola sono:
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Un’ansia tale nell’uscire di casa o nel trovarsi davanti l’ingresso della scuola da poter mostrare sintomi tipo panico (numerosi sintomi somatici tra cui mal di testa e vertigini, dolori al petto e palpitazioni, tremori, nausea, attacchi di vomito e diarrea, dolori ad arti e spalle);
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Un’angoscia eccessiva che può manifestarsi fin dalla sera precedente e che può compromettere il riposo del soggetto provocandogli incubi o risvegli nel cuore della notte.
I disturbi che possono essere associati alla fobia scolare sono: l’ansia da separazione; l’ansia generalizzata; la fobia sociale; la fobia specifica; gli attacchi di panico; il disturbo da stress post-traumatico; la depressione; il disturbo della condotta; il disturbo oppositivo-provocatorio; il disturbo da deficit di attenzione-iperattività; i disturbi specifici dell’apprendimento.
Principalmente le cause della comparsa di tale disturbo sono da ricercarsi nei fattori biologici e ambientali e negli eventi di vita fonte di stress vissuti a casa o a scuola (malattie, separazione dei genitori, relazioni conflittuali o legami disadattivi in famiglia, problemi con il gruppo dei pari o con un insegnante o il ritorno a scuola a seguito di una pausa di lunga durata).
Nel trattamento cognitivo comportamentale l’aspetto fondamentale su cui intervenire è la correzione di quegli elementi che vanno a mantenere il disturbo.
Fonte: Associazione di Psicologia Cognitiva