Il disturbo d’ansia generalizzato si caratterizza per uno stato persistente e diffuso di preoccupazione e ansia, che si presenta in maniera eccessiva rispetto alle circostanze. Le preoccupazioni sono solitamente pervasive e difficili da controllare e hanno le seguenti caratteristiche:
- sono molteplici
- si succedono una di seguito all’altra
- sono accompagnate da allarme, inquietudine e ansia
- fanno riferimento a catastrofi future improbabili
- diminuiscono la capacità di pensare in modo chiaro
- sono difficili da tenere sotto controllo
- possono occupare anche oltre la metà del tempo di veglia.
Le preoccupazioni toccano numerosi eventi e situazioni quotidiane e si estendono di solito a molteplici aree tematiche quali la propria famiglia, le relazioni sociali, la salute, il lavoro e lo studio, il denaro. Per questo motivo l’ansia viene definita “generalizzata”. Le persone che soffrono di questo disturbo spesso si descrivono come sensibili, nervose o apprensive per natura.
I sintomi comprendono, solitamente, uno stato di tensione motoria e di attivazione eccessivo. Ansia e preoccupazione, se presenti in maniera costante, con il tempo, possono portare a una sensazione di stanchezza eccessiva, cefalea, disturbi epigastrici, insonnia.
CAUSE
Il disturbo d’ansia generalizzato potrebbe essere il risultato di più cause concomitanti, tra le quali:
- una personalità particolarmente sensibile, emotiva, apprensiva
- eventi di vita e periodi di stress elevato
- una tendenza (frutto di esperienze e fattori ambientali ed educativi) a interpretare ciò che accade nel mondo come minaccioso.
QUANTO È DIFFUSO
Si tratta di un disturbo piuttosto comune, infatti, studi epidemiologici riportano che fino al 3% della popolazione può soffrirne nell’arco di un anno.
TRATTAMENTO
Numerosi studi (Barlow et al., 1998; Borkovec e Wishman, 1996; Fisher e Duhram, 1999; Gale e Oakely-Browne, 2000; Gould et al., 1997) concordano nell’asserire che la terapia cognitivo-comportamentale è efficace nel trattamento psicologico del disturbo d’ansia generalizzato. In linea con ulteriori rassegne quantitative e qualitative (ad es., Marks, 1989; Butler e Booth, 1991; Hunt e Singh, 1991; Durham e Allan, 1993).
Lo scopo del trattamento è quello di ridurre la compromissione che risulta sia dalla sintomatologia cognitiva che da quella somatica e include aspetti psicoeducativi e cognitivi, tecniche di mindfulness e rilassamento, strategie di problem solving, interventi comportamentali sui fattori di mantenimento di ansia e preoccupazione.
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Fonte: Andrews G., Creamer M., Crino R., Hunt C., Lampe L., Page A. (2003) Trattamento dei disturbi d’ansia. Guida per il clinico e manuali per chi soffre del disturbo. Centro Scientifico Editore, Torino
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